I benefici della Mindfulness
La pratica della mindfulness insegna a prendersi cura di se stessi: è un fattore determinante sia per il mantenimento del benessere. I suoi effetti benefici sono in grado di aumentare considerevolmente la qualità della vita di una persona.
La comunità scientifica ha più volte dimostrato come la mindfulness favorisca l’attuarsi di cambiamenti, sia sul piano dell’esperienza interiore sia sul comportamento esterno, confermando l’utilità della pratica.
Premesso ciò, vediamo in che modo agisce la mindfulness, e quali sono quindi i benefici che derivano dalla sua pratica.
Mantiene l’equilibrio emozionale, aiutando a identificare le emozioni, a riconoscerle a sentirle nel corpo. Questo permette alla persona di non farsi trascinare o schiacciare dalle emozioni, che attraverso la consapevolezza, vengono riconosciute e quindi gestite, mantenendo così un equilibrio emozionale.
Sviluppa il pensiero non giudicante. La mente umana ha la tendenza a giudicare qualsiasi cosa entri in contatto con la persona. Ciò genera una serie di azioni e reazioni che spesso non hanno alcun fondamento obbiettivo, che ostacolano la serenità, la pace interiore e aumentano i livelli di stress.
La pratica aiuta a sviluppare il pensiero non giudicante, permettendoci così di vivere ogni esperienza, emozione, accadimento, così com’è, senza preconcetti e stereotipi. Questo atteggiamento favorisce una maggiore apertura e curiosità verso il nuovo.
Migliora la serenità e la fiducia, aiutando ad accogliere tutte le esperienze, piacevoli e spiacevoli. Questa predisposizione umana permette di approcciarsi alle diverse situazioni della vita con più serenità, fiducia, curiosità e disponibilità.
Aumenta l’attenzione sul presente, sviluppando la capacità di mantenere l’attenzione sul qui e ora, senza giudizio, e accettando le emozioni e i pensieri che si presentano.
Diminuisce i livelli di stress. Il ritmo di vita, la continua corsa verso nuovi traguardi, il numero di cose da fare sono la principale causa di stress, infelicità, ansia e malattia.
La mindfulness è la pratica del prestare attenzione: sapere dov’è e poter scegliere dove dirigerla. Sviluppare la capacità di dedicare tutta la nostra attenzione a ciò che si fa, produce un aumento della concentrazione e della consapevolezza, che permette inoltre di riconoscere la differenza tra stressor reali e immaginari. Gli studi hanno dimostrato che le persone che praticano la mindfulness presentano livelli inferiori di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress.
Migliora la capacità decisionale. Quando la mente è subissata di input ed è confusa, non riesce a vedere le cose lucidamente. La mindfulness permette alla mente di osservare se stessa, come un testimone imparziale. Questo significa vedere le cose in maniera più chiara e riuscire a prendere più facilmente le decisioni giuste.
Incrementa la capacità di affrontare le situazioni negative, aiutando ad affrontare gli stati emotivi dolorosi, senza che la mente metta in atto fughe e strategie difensive dannose. Permette di fare pace con l’inevitabilità del cambiamento e permette di gestire meglio le emozioni negative, che vengono percepite come meno disturbanti.
La presenza mentale aiuta a tenere sotto controllo anche le emozioni più fastidiose, come ansia e preoccupazione.
Diminuisce l’impulsività, permettendo di abbandonare i comportamenti impulsivi e le risposte automatiche che mettiamo in atto. La presenza mentale permette di capire meglio i legami tra pensieri, emozioni, atteggiamenti. Favorisce una risposta anziché una reazione. La reazione infatti è una resistenza agli eventi, in quanto ci si oppone a essi. La risposta invece è un comportamento adeguato alla situazione.
Sviluppa la capacità di ascolto. La pratica della piena consapevolezza incrementa la capacità di ascolto della persona, verso se stessi e verso gli altri. Diretta conseguenza di un ascolto consapevole è la riduzione delle incomprensioni.
Migliora i rapporti con gli altri. Un maggiore ascolto, un atteggiamento non giudicante, una rinnovata fiducia e curiosità migliorano la qualità delle relazioni. Stabilire rapporti umani risulta più facile: si presta maggiore attenzione al prossimo in quanto si è meno distratti. Si è più inclini all’ascolto, ad accogliere le necessità e le esigenze del prossimo. La tolleranza aumenta, grazie all’empatia e alla capacità di riuscire a comprendere le diversità.
Accresce l’autostima. Grazie a un atteggiamento di totale apertura verso nuove esperienze, la mindfulness permette di rinunciare a tutto ciò che limita le possibilità di una persona – come gli schemi mentali negativi – sviluppando fiducia e infondendo sicurezza e coraggio. La paura diminuisce, aumenta la capacità di mettere in pratica i buoni propositi e di realizzare gli obiettivi.
Aumenta le capacità cognitive. La mindfulness è in grado di accrescere la complessità e la flessibilità cognitiva. Aumenta la concentrazione e diminuisce le distrazioni, producendo effetti positivi sulla memoria e la capacità di focalizzazione. Inoltre contribuisce a risolvere i problemi in modo più creativo e flessibile.
Migliora la qualità della vita. Grazie a un’aumentata attenzione sul presente, la situazione personale non è più al centro di ogni pensiero. La mente si apre verso nuovi scenari, cogliendo tutta la pienezza di ciò che la circonda. Si aprono nuove prospettive, che offrono la possibilità di sperimentare tutto come se fosse la prima volta. La mindfulness aiuta ad accettare e superare più facilmente le difficoltà, e a godere maggiormente degli aspetti positivi dell’esistenza.
Migliora la gestione degli stati psicopatologici. Per tutte i motivi elencati fino a questo momento, la pratica della mindfulness è notevolmente utile nella gestione di disturbi d’ansia, gli attacchi di panico, i disturbi alimentari, le ricadute depressive, le dipendenze, etc.
Riduce l’intensità del dolore. Diversi studi hanno evidenziato effetti significativi della mindfulness sulla diminuzione dell’intensità del dolore, con indicazioni utili nel trattamento del dolore cronico. La mindfulness non agisce sui contenuti dolorosi, interni o esterni che siano, ma sulla relazione che con essi abbiamo.
Migliora la funzione immunitaria, in quanto ha un effetto opposto a quello di risposta allo stress e del conseguente carico allostatico. Ha anche un ruolo positivo nella riduzione della risposta infiammatoria, quindi può essere importante nella gestione di molte malattie infiammatorie e autoimmuni.
Per migliorare la qualità della propria vita, non resta altro da fare che praticare e sperimentare di persona ciò che la scienza afferma.
“Essere consapevoli è indispensabile per essere i veri protagonisti della propria vita”
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