Percorso alla Meditazione
Meditare non significa tagliarsi fuori dal mondo, o ritirarsi in un eremo, né adottare atteggiamenti da saggio distaccato da tutto. La consapevolezza, che la meditazione dona, esorta soltanto ad assaporare meglio la vita, a compiere delle scelte, perseguire degli scopi, ma senza confondersi con essi, senza aggrapparsi eccessivamente al successo o alla perfezione.
La meditazione è un invito ad abitare il momento presente. Non esiste altra realtà del momento presente eppure siamo continuamente spinti a ripercorrere il passato e a coltivare timori e aspettative per il futuro.
Questa elusione dal momento presente ci appare del tutto normale. Tuttavia, se incominciamo a praticare la meditazione e a frequentare il qui e ora, possiamo incominciare a scorgere una realtà di libertà e pace.
La vita diventa più semplice, le ossessioni del passato si attenuano e viviamo più intensamente il presente, gettando le basi di un futuro luminoso.
Percorso alla meditazione è una via verso la conoscenza profonda di se stessi secondo la tradizione yogica.
L’assorbimento meditativo è un’esperienza personale, totalitaria. Qualsiasi spiegazione potrebbe essere forviante e condizionante per chi non ha mai praticato.
Fai un gran regalo a te stesso e a coloro che ti circondano … prova di persona!
MEDITA PER ESSERE.
Un percorso di sei incontri per avvicinarsi alla meditazione.
La meditazione è un invito a fermarsi per incontrarsi, conoscersi e far amicizia con se stessi.
Meditazione significa fermarsi ed essere presente a se stessi: un buon modo di interrompere le nostre occupazioni, il nostro continuo fare e passare per un momento alla modalità dell’Essere, nel qui e ora.
Gli incontri sono pratici ed esperienziali. Incominceremo a percorrere un cammino verso gli stati meditativi, attraverso la percezione di Sé, il respiro, le meditazioni guidate per approdare alla pratica individuale.
In tutti gli incontri condivideremo ciò che emerge durante la pratica, le difficoltà riscontrate in modo da poter usufruire di un percorso personalizzato e nutriremo la motivazione del cammino intrapreso.
Avrai un supporto costante durante un profondo percorso di conoscenza di sé e trasformazione che ti aiuterà ad esprimere la tua vera natura.
Percorso online e in presenza. Individuale o piccoli gruppi.
Contattami!
Lasciati ispirare da maestri di diverse tradizioni:
Hai mai fatto l’esperienza di fermarti del tutto,
di essere così totalmente nel tuo corpo,
di essere così totalmente nella tua vita
che quel che già sapevi e quello che non sai,
e quel ch’è stato e quel che ancora dev’essere,
e le cose come stanno proprio ora
non ti danno neanche un filo d’ansia o disaccordo?
Sarebbe un momento di presenza totale,
al di là della lotta, al di là della mera accettazione,
al di là della voglia di scappare o sistemar le cose o tuffarcisi dentro a testa bassa:
un momento di puro essere, fuori dal tempo,
un momento di pura vista, pura percezione,
un momento nel quale la vita si limita a essere,
e quell'”essere” ti prende, ti afferra con tutti i sensi,
tutti i ricordi, fin dentro i geni,
in ciò che più ami,
e ti dice: benvenuto a casa.
– Jon Kabat-Zinn
La meditazione è la vostra natura intrinseca: sei tu, il tuo essere, e non ha nulla a che vedere con ciò che fai. Non la puoi avere, né puoi non averla: non può essere posseduta. Non si tratta di un oggetto, sei tu, è il tuo essere.
Allorché si comprende cosa sia la meditazione, ogni cosa diventa evidente. Altrimenti, puoi continuare a brancolare nel buio.
La meditazione è uno stato di chiarezza, non uno stato mentale. La mente è confusione, non è mai chiara, non lo può essere. I pensieri creano intorno a te delle nubi; essi sono nubi sottili, che producono una nebbia in cui ogni chiarezza va perduta.
Quando i pensieri scompaiono, quanto intorno a te non esistono più nuvole, quando tu esisti nel tuo semplice essere essenziale, accade una chiarezza. In questo caso, puoi vedere a lunghissima distanza; puoi vedere fino all’estremo limite dell’esistenza; il tuo sguardo diventa penetrante e tocca l’essenza più intima dell’essere.
La meditazione è chiarezza, un’assoluta chiarezza di vedute: non puoi pensarci, devi lasciar cadere ogni pensiero.
– Osho
Il Risveglio
Dove la mente non conosce paura e la testa si tiene alta;
dove il sapere è libero;
dove il mondo non è frazionato da anguste pareti domestiche;
dove le parole sgorgano dalle profondità del vero;
dove lo sforzo instancabile tende le braccia verso la perfezione;
dove il limpido ruscello della ragione non ha deviato nel monotono deserto sabbioso delle vecchie abitudini;
dove la mente è a Te indirizzata verso pensieri e azioni sempre più vasti;
sotto tal cielo di libertà, Padre mio, fa che il mio popolo si desti.
– Rabindranath Tagore
Adesso porto l’attenzione, verticalmente, sul respiro
nella zona addominale, all’altezza del baricentro del corpo.
Espiro comprimendo i muscoli della pancia e inspiro distendendoli.
Non respiro dilatando la cassa toracica
ma espiro e inspiro – respiro – con i muscoli addominali.
Seguo con attenzione l’intero ciclo del respiro:
in salita, quando comprimo i muscoli addominali innalzando il diaframma;
in discesa, quando distendo i muscoli addominali abbassando il diaframma
e lasciando che si riempiano i polmoni.
Sento la pancia rientrare e sporgere.
Sento il contatto dell’aria con le narici:
in uscita tiepida, in entrata un po’ più fredda.
Incollo la mente al ciclo del respiro.
Mi propongo di essere nient’altro che il respiro.
Vivo questo non come uno sforzo:
«mio dio devo concentrarmi sul respiro»,
ma come un lasciar cadere, un lasciar accadere, un semplificare.
Non: devo essere solo respiro, ma: posso essere solo respiro.
Che sollievo, che leggerezza, che semplificazione!
Sono respiro.
Ma subito appaiono e si accavallano le formazioni mentali:
immagini di futuro, di passato,· abbozzi di pensieri, di ragionamenti, abbozzi di progetti,
anche fastidi fisici, per esempio per la posizione che ho preso.
Appare il groviglio, il groviglietto dei miei guai, dei miei problemi,
questo coso annodato che mi portò sempre dietro.
Appaiono le formazioni mentali e cancellano l’attenzione al respiro
che mi ero proposto, alla quale volevo semplicemente abbandonarmi.
Noto con equanimità le formazioni mentali e torno al respiro.
Noto e torno al respiro.
Prendo nota della distrazione, accomiato la distrazione:
«puoi accomodarti altrove?»,
e torno al respiro.
Capisco da dove vengono le mie distrazioni:
molte tornano, sempre le stesse, sono le mie ossessioni.
Autoanalisi, ma non fine a se stessa, perché non prolungo, non sviluppo.
Prendo nota e torno al respiro.
Non approvo, non disapprovo.
Non sto a valutare «che splendido pensiero»
«che orribile pensiero, ho desiderato la morte di mio padre»
oppure a esaltarmi: «ho scoperto una nuova filosofia».
Non approvo, non disapprovo.
Prendo nota e torno al respiro.
Così conosco le mie formazioni mentali.
Conosco il sorgere e il tramontare delle mie formazioni mentali.
Mi disidentifico dalle mie formazioni mentali.
La mente comune è occupata da nuvolaglia
e passa da un annuvolamento all’altro
senza nemmeno accorgersi del trapasso.
Introduco una lama di consapevolezza
tra me e le mie formazioni mentali
e quindi acquisisco un sottile grado di libertà.
La mia mente è sempre meno gli stati mentali
ed è sempre più il campo di coscienza
che consente che esistano stati mentali.
La mia mente è sempre meno le nuvole ed è sempre più il cielo.
Io sono sempre meno le nuvole e sempre più il cielo.
Io sono sempre meno la stringa delle mie formazioni mentali
e sono sempre più il campo di coscienza,
senza il quale le formazioni mentali non sarebbero.
In questo modo avanzo verso la liberazione.
– Luigi Lombardi Vallauri in Meditare in Occidente racconta in forma poetica la sua esperienza.
Approfondisci l’argomento leggendo:
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